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 2001  maggio 11 Venerdì calendario

Tribù e tivù Quando, nei secoli scorsi, gli esploratori occidentali entrarono in contatto con le popolazioni primitive dell’Africa, notarono che in alcuni tribù i candidati a guidare il villaggio si disponevano uno accanto all’altro e i membri della comunità, dopo aver passato in rassegna i concorrenti, facevano la propria scelta indicando con la mano colui che ritenevano il guerriero più forte o il cacciatore più valido

Tribù e tivù Quando, nei secoli scorsi, gli esploratori occidentali entrarono in contatto con le popolazioni primitive dell’Africa, notarono che in alcuni tribù i candidati a guidare il villaggio si disponevano uno accanto all’altro e i membri della comunità, dopo aver passato in rassegna i concorrenti, facevano la propria scelta indicando con la mano colui che ritenevano il guerriero più forte o il cacciatore più valido. Si trattava del più semplice siistema elettorale della storia. La scheda elettorale sulla quale tuttora si vota in Italia è un invenzione relativamente recente: risale al 1924. In precedenza, a consegnare le schede agli elettori non era lo Stato ma gli stessi candidati, che scrivevano in maniera corretta il proprio nome su comuni pezzi di carta da consegnare al seggio. Nel 1913 e nel 1919 lo Stato fornì agli elettori almeno delle buste per proteggere, in parte, la segretezza della loro scelta. Nel 1913 fu progettato ma non utilizzato un "votometro": era simile a una macchina per scrivere che incideva il voto in modo indelebile. L’analfabestismo, d’altronde, è ancora adesso un problema in molte nazione del Terzo Mondo. "Nel dicembre del 2000" spiega Francesco Chirico, studioso di geopolitica "in Ghana si è corsi ai ripari stampando sulle schede elettorali le foto dei candidati, mentre in Burkina Faso, nel ’97, i partiti in lizza scelsero di identificarsi con alcuni animali.Questo consentì ai candidati di rivolgersi algi elettori non con promesse o programmi politici, ma con frasi politiche del tipo:"Vota l’elefante perché è l’animale più grande" oppure "Vota per il leone perché è il re della foresta". Michele Scozzai