Antonio Cianciullo su la repubblica del 9/5/2001 a pagina 14; Vanni Cornero su La Stampa del 9/5/2001 a pagina 15; Mara Amorevoli su la Repubblica dell’11/5/2001 a pagina 22; Alessandra Arachi sul Corriere della Sera dell’11/5/2001 a pagina 16., 9 maggio 2001
Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha annunciato : «Gran parte del grano duro coltivato nelle regioni mediterranee è costituitoda specie trattate con radiazioni gamma (Cobalto 60), raggi X o neutroni veloci»
Il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha annunciato : «Gran parte del grano duro coltivato nelle regioni mediterranee è costituitoda specie trattate con radiazioni gamma (Cobalto 60), raggi X o neutroni veloci». Immediate le smentite italiane: il Consiglio nazionale consumatori e utenti ha ricordato che l’irraggiamento è una tecnica che serve a prolungare la vita dei prodotti o a ridurre la presenza di microrganismi patologici. Pietro Catizone, dell’Istituto di scienze e tecnologie alimentari dell’Università di Bologna, spiega che il trattamento con i raggi è stata utilizzata in passato per modificare alcuni semi, ma la radioattività scompare con la morte della pianta, e si propaga soltanto la variazione. La tecnica, peraltro, è stata abbandonata a favore della genetica naturale delle ibridazioni.