Riccardo Tonani, Focus 6/2001 pagina 170., 11 maggio 2001
Nella Grecia classica la scelta dei governanti era affidata al caso: veniva estratto a sorte, da un urna di legno, il nome del magistrato, graffiato su cocci di terracotta, in greco "ostracon": questa modalità, la prima forma di voto segreto, era utilizzata anche per esiliare (da qui il termien ostracismo)
Nella Grecia classica la scelta dei governanti era affidata al caso: veniva estratto a sorte, da un urna di legno, il nome del magistrato, graffiato su cocci di terracotta, in greco "ostracon": questa modalità, la prima forma di voto segreto, era utilizzata anche per esiliare (da qui il termien ostracismo). Per votare le leggi si usavano invece sassolini bianchi o neri (sistema utilizzato anche nella Firenze rinascimentale). Cocci di terracotta e urne erano anche usati per la nomina dei magistrati romani in epoca repubblicana. Altre modalità di voto nell’antichità e nel Medioevo erano l’acclamazione, l’alzata di mano, la secessione. L’acclamazione fu usata per elevare al trono molti imperatori romani e bizantini o per i re germanici (i soldati battevano gli scudi con le armi) ma anche per i primi vescovi e papi. La secessione era un sistema tipico del Senato romano, i cui membri si spostavano fiiscamente da un lato all’altro dell’aula per dimostrare assenso o dissenso. L’alzata di mano si usava per la nomina dei magistrati comunali nel medioevo e nei parlamenti degli Stati d’Europa del Cinquecento e del Seicento. In epoca moderna (dagli inizi del XIX secolo, si afferma il voto a scrutinio segreto in cabina o con schede (inventate in Australia a fine Ottocento).