Focus del 06/2001 pagina 170., 11 maggio 2001
«A gettare le basi delle elezioni democratiche in Occidente, e in particolare in America» racconta Alessandro Grossato, geopolitico e docente di Storia dell’Asia alle univeristà di Gorizia e Trieste «fu ai primi del ’700 la massoneria
«A gettare le basi delle elezioni democratiche in Occidente, e in particolare in America» racconta Alessandro Grossato, geopolitico e docente di Storia dell’Asia alle univeristà di Gorizia e Trieste «fu ai primi del ’700 la massoneria. Il Maestro della cerimonia consegnava ai membri della loggia una biglia nera e una biglia bianca. Ogni votante era quindi tenuto, a seconda di quella che era la propria scelta, a deporre in un sacchetto una soltanto delle due sfere. Naturalmente vinceva l’opposizione cui era associato il colore in maggioranza». Le biglie vengono ancora usate per la cooptazione dei nuovi soci in alcuni club e con sistemi analoghi si continuò a votare per decenni in molte parti del mondo. In alcune regioni della Grecia, per esempio, fino ai primi del ’900 il popolo designava i propri rappresentanti inserendo una biglia di piombo nell’urna corrispondente al candidato prescelto. Anche allora, però, il voto era considerato una merce di scambio. E così, per dimostrare al proprio padrino elettorale di aver votato come concordato, gli elettori incidevano il piombo con i denti, lasciando una una sorta di firma. Nell’Italia del dopoguerra, col voto sotto controllo grazie al meccanismo delle preferenze, c’era chi dava all’elettore una scarpa prima del voto e l’altra a risultato conseguito (Michele Scozzai).