Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 08/05/01 a pagina 37., 8 maggio 2001
Come scrive Niccolò Ammaniti: «Faccio come a scuola: mi metto davvero al lavoro quando si avvicina il momento di consegnare il libro all’editore
Come scrive Niccolò Ammaniti: «Faccio come a scuola: mi metto davvero al lavoro quando si avvicina il momento di consegnare il libro all’editore. Allora sto al tavolino anche per 8 o 9 ore. Sono un appassionato di computer, ne ho diversi, per giocare e navigare su Internet. Per scrivere uso sempre il portatile. Ogni volta che riaccendo il computer, rileggo e rimetto a posto le ultime dieci pagine. Alla fine della prima stesura del mio ultimo romanzo ("Io non ho paura") nella trama funzionava quasi tutto. La seconda mi è servita per asciugare e ripulire la lingua. Non uso una scaletta, preferisco raccontare la trama ad amici e conoscenti. Prima a pezzi e poi per intero. Per scrivere mi allontano da casa: è troppo piena di cose che mi distraggono. Per l’ultimo libro ho trascorso sei mesi in campagna. Mentre scrivo ascolto musica e fumo qualche sigaretta più del solito. La stagione migliore in cui lavorare: la primavera; per un motivo o per un altro, le case in cui mi trovo a scrivere sono sempre caldissime d’estate e freddissime d’inverno».