Rossella Battisti, líUnit 05/11/1999, 5 novembre 1999
L’artista tedesco Schwartz ha montato all’Università di Roma Tre, in una stanza oscura con capienza di duecento persone, uno spettacolo interattivo
L’artista tedesco Schwartz ha montato all’Università di Roma Tre, in una stanza oscura con capienza di duecento persone, uno spettacolo interattivo. Un chitarrista, Christian Meyer, suona in fondo all’unica fila di posti che si fronteggiano, spettatori disciplinatamente seduti si accarezzano seguendo i comandi proiettati sulla parete dall’assistente Laura Boucaya: silenzio, sfioramenti, mano nella mano, bisbigli alle orecchie, carezze. Secondo la critica Rossella Battisti lo spettacolo non funziona perché in Italia siamo già abituati alle interazioni corporali, estranee ai popoli nordici.