Chiara Palmerini, Panorama 14/10/1999, 14 ottobre 1999
Per gli etologi Bert Hölldobler ed Edward O.Wilson le formiche rappresentano il culmine dell’evoluzione degli insetti, nello stesso senso in cui l’uomo rappresenta il punto più alto dell’evoluzione dei vertebrati
Per gli etologi Bert Hölldobler ed Edward O.Wilson le formiche rappresentano il culmine dell’evoluzione degli insetti, nello stesso senso in cui l’uomo rappresenta il punto più alto dell’evoluzione dei vertebrati. Numerose quanto gli uomini, 8 mila le specie conosciute, le formiche resistono sott’acqua fino a due settimane. Alcune specie tropicali coltivano diverse varietà di funghi di cui si nutrono e vivono in simbiosi con un batterio che produce sostanze innocue per loro, ma altamente tossiche per un parassita che danneggia le coltivazioni. Gli scienziati Boris Ryabko e Zhanna Reznikova hanno scoperto che formiche, costrette a scegliere in un labirinto fra due strade diverse, evitano la direzione in cui hanno preso una scossa e avvisano le compagne del pericolo. Comunicano con ripetuti contatti di zampe e antenne: la durata degli strofinii è proporzionale alla difficoltà delle informazioni.