??, 14 maggio 2001
Natalia Aspesi sulla ”Repubblica” di mercoledì: «La Bbc magari esagera [...] Ma sbaglia anche il mondo della moda milanese a saltar su indignato per proteggere il suo candido mercato degli affari, dove parrebbe che solo pie signorine salgano in passerella e posino per pubblicità e giornali, per rientrare immediatamente in convento, in tempo per il rosario [
Natalia Aspesi sulla ”Repubblica” di mercoledì: «La Bbc magari esagera [...] Ma sbaglia anche il mondo della moda milanese a saltar su indignato per proteggere il suo candido mercato degli affari, dove parrebbe che solo pie signorine salgano in passerella e posino per pubblicità e giornali, per rientrare immediatamente in convento, in tempo per il rosario [...] Intervistata, non c’è Miss, non c’è studentessa, non c’è adolescente al mare che non esprima il desiderio di usare la sua fragile freschezza per sfilare seminuda nel nuovo paradiso femminile, una mitica passerella di grande firma. Ancora più che in altri luoghi di lavoro, in quello della moda la concorrenza è quasi insopportabile [...] E come riuscire a distinguersi, a fare carriera, ad arrivare, se non, come in altri luoghi di lavoro, con qualche spintarella, qualche cedimento, qualche notte antipatica, qualche molestia sessuale anche molto schifosa, ma che al momento giusto può essere utile? La vita di queste ragazzine certo è penosa, ma il fine mai come in questo campo, giustifica i tristi mezzi [...] C’è un tempo sempre più angusto per sfondare, perché mentre la bella del momento compie venticinque anni, di colpo la spingono via orde di quindicenni angelicate, che dopo un anno saranno ignorate a vantaggio di certe polpute more sudamericane, che non troveranno più un ingaggio quando la moda si innamorerà di androgine nere, o di sadiche asiatiche ecc. [...]».