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 2001  maggio 13 Domenica calendario

«Con Giangiacomo litigava per la scelta di un libro? "Se litigavo? Volavano le bozze. Mi ricordo una volta un’aspra discussione intorno a Gombrowicz

«Con Giangiacomo litigava per la scelta di un libro? "Se litigavo? Volavano le bozze. Mi ricordo una volta un’aspra discussione intorno a Gombrowicz. Si concluse a notte alta". Mai un errore? "Sì, il più grave risale a una ventina d’anni fa. Mi arrivarono da Tom Mashler della grande Jonathan Kape di Londra le bozze de ’I figli della mezzanotte’ di Salman Rushdie. "India, bambini poveri, strade di polvere: uhmm, proprio non va!", pensai scioccamente. Erano gli scintillanti anni Ottanta, il genere non mi sembrava in sintonia con i tempi. Roba da tagliarsi la lingua". Ha mai usato la seduzione femminile per convincere un autore? "Ma certo, un temperamento flirtatious aiuta. Sono molto diretta, forse impertinente. E questo spesso piace". Con chi ha avuto più feeling? "Con le donne. Le mie più grandi amiche sono Nadine Gordimer e Isabelle Allende, prime firme del nostro catalogo. Per un autore o un’autrice sono capace di tutto. Come lo era Giangiacomo. Per farsi dare da Goffredo Parise ’Il padrone’, che poi era il bellissimo ritratto di Garzanti, passò una settimana nella sua casa romana, tra fiumi di vino e sigarette Senior Service: credo che alla fine siano crollati ubriachi. Ricordo ancora infinite e nauseabonde colazioni a base di ostriche e champagne con Karen Blixen, stupenda, magrissima, elegante sotto il cappello a larghe tese: eravamo di passaggio a New York e così riuscimmo ad avere ’La mia Africa’. Tra i più capricciosi, Henry Miller: pretendeva un tavolo da ping pong in ogni casa che l’ospitasse qui in Italia"» (Inge Feltrinelli a Simonetta Fiori).