Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2001  maggio 16 Mercoledì calendario

Catherine Millet, 53 anni, caschetto nero, occhi felini e profondi, francese, fondatrice e direttrice della rivista ”Art Press”, amante della libertà d’espressione e delle orge, critica d’arte assai stimata, autrice di saggi su Yves Klein, arte contemporanea francese e spazi utopici dell’arte, ha recentemente superato le 100 mila copie col libro autobiografico "La vie sexuelle de Catherine M", nel quale spiega nel dettaglio inclinazioni erotiche («scopo come respiro»), abilità («mi masturbo con largo gesto da chitarrista») e pratiche sessuali da lei seguite degli ultimi trent’anni

Catherine Millet, 53 anni, caschetto nero, occhi felini e profondi, francese, fondatrice e direttrice della rivista ”Art Press”, amante della libertà d’espressione e delle orge, critica d’arte assai stimata, autrice di saggi su Yves Klein, arte contemporanea francese e spazi utopici dell’arte, ha recentemente superato le 100 mila copie col libro autobiografico "La vie sexuelle de Catherine M", nel quale spiega nel dettaglio inclinazioni erotiche («scopo come respiro»), abilità («mi masturbo con largo gesto da chitarrista») e pratiche sessuali da lei seguite degli ultimi trent’anni. Degli uomini che ha conosciuto a partire dai 18 anni conserva ricordi vaghi: «M’è capitato d’averne trenta a sera, uno dopo l’altro o due o tre nello stesso momento. Ne posso identificare una quarantina in tutto». Inconveniente di cotanta generosità: quella specie d’anchilosi che talvolta le bloccava l’entrecuisse (l’interno coscia) perché era stata «lavorata quattro ore di seguito» («Gli uomini hanno la tendenza a tenere spalancate le cosce della donna al fine di approfittare della vista e colpire più lontano»). Oltre all’inclinazione per le partouzes, la Millet rende nota la sua predilezione per il sesso all’aria aperta («L’ossigeno per me è un afrodisiaco e all’aperto sento più completa la mia nudità») e quella per i pompini («C’è un’oscura identificazione con il membro... Ne risulta un ineffabile senso di padronanza»). Suo marito, Jacques Henric, cinquantenne, romanziere, non ha mai partecipato alle orge, ma ha già pubblicato una monografia sui nudi della moglie, ritratta in tutte le posizioni.