Sebastiano Vassalli sul Corriere della Sera del 09/05701 a pagina 37., 16 maggio 2001
«Oggi, tutti gli autori e tutte le opere galleggiano in una sorta di brodo primordiale, dove l’unica segnaletica chiara e visibile è quella delle classifiche: nei cui confronti la critica è rispettosissima
«Oggi, tutti gli autori e tutte le opere galleggiano in una sorta di brodo primordiale, dove l’unica segnaletica chiara e visibile è quella delle classifiche: nei cui confronti la critica è rispettosissima. Le classifiche, infatti, misurano la quantità dei libri venduti in modo esatto e inoppugnabile, mentre la critica, che dovrebbe misurarne la qualità, non ha strumenti altrettanto precisi e si basa su opinioni, che possono essere determinate e influenzate da una varietà di fattori quasi infinita. Inoltre, la qualità è un concetto aristocratico ed elitario, mentre la quantità è democratica: e noi viviamo in epoca di democrazie e trionfo dei numeri».