Umberto Eco sul Corriere della Sera del 07/04/01 a pagina 35., 7 aprile 2001
«Per stabilire una linea di confine tra bibliofilia e bibliomania farò un esempio. Il libro più raro del mondo, nel senso che probabilmente non ne esistono più copie in libera circolazione, sul mercato, è anche il primo, ossia la Bibbia di Gutenberg
«Per stabilire una linea di confine tra bibliofilia e bibliomania farò un esempio. Il libro più raro del mondo, nel senso che probabilmente non ne esistono più copie in libera circolazione, sul mercato, è anche il primo, ossia la Bibbia di Gutenberg. L’ultima copia circolante è stata venduta nel 1987 ad acquirenti giapponesi per qualcosa come otto miliardi – al cambio di allora, oggi sarebbero dodici o giù di lì. Se ne venisse fuori una prossima copia, non varrebbe dodici miliardi, bensì cento o mille. Dunque, ogni collezionista ha un sogno ricorrente. Trovare una vecchietta novantenne che ha in casa un libro che cerca di vendere, senza sapere di che si tratti, contare le linee, vedere che sono quarantadue e scoprire che è una Bibbia di Gutenberg, calcolare che alla poveretta restano solo pochi anni di vita e ha bisogno di cure mediche, decidere di sottrarla all’avidità di un libraio disonesto che probabilmente le darebbe qualche milione (lei felicissima), offrirle duecento milioni con cui essa si rimpannuccerebbe estasiata fino alla morte, e mettersi in casa un tesoro. Dopo di che, cosa accadrebbe? Un bibliomane terrebbe la copia segretamente per sé, e guai a mostrarla perché solo a parlarne si mobiliterebbero i ladri di mezzo mondo, e dunque dovrebbe sfogliarsela da solo alla sera, come Paperone che fa il bagno nei suoi dollari. Un bibliofilo, invece, vorrebbe che tutti vedessero questa meraviglia, e sapessero che è la sua. Allora scriverebbe al sindaco della sua città, gli chiederebbe di ospitarla nel salone principale della biblioteca comunale, pagando tutte le enormi spese di assicurazione e sorveglianza, al massimo concedendogli il privilegio di andarla a vedere, insieme ai suoi amici bibliofili, ogni volta che desidera, e senza fare la coda. Ma che piacere sarebbe quello di possedere l’oggetto più raro del mondo senza potersi alzare alle tre di notte e andarlo a sfogliare? Ecco il dramma: avere la Bibbia di Gutenberg sarebbe come non averla. E allora perché sognare quella utopica vecchietta? Ebbene, il bibliofilo la sogna sempre, come se fosse un bibliomane».