Enrico Benedetto, La Stampa 13/01/2000, 13 gennaio 2000
Ma il vero nodo si direbbe un altro. I salari. Per i 900 effettivi del Beaubourg, polivalenza significa giungla retributiva
Ma il vero nodo si direbbe un altro. I salari. Per i 900 effettivi del Beaubourg, polivalenza significa giungla retributiva. Commesse, guardiani, bibliotecari, guide, cassiere, amministrativi... E il ricorso massiccio al precariato che diminuisce la paga. Nel mastodontico Beaubourg - in termini burocratici, quasi un ministero italiano - la rabbia covava da tempo. Già, ma quanto guadagna in definitiva l’operatore del Centre Pompidou? Non granché, sostiene. La retribuzione base supera di poco il milioncino. Ma festivi e notturni (inevitabili: si chiude alle 22) fanno levitare in maniera sostanziale i compensi. E tuttavia l’effetto doping è a doppio taglio. «M’impongono 35 weekend lavorativi annui. normale che la remunerazione cresca, superando quella di chi stacca il venerdì» dichiara un controllore. Ma non vuole scendere in dettaglio. E poi c’è la storia dell’«aumento zero definitivo». Figurava nel piano che Jean-Jacques Aillagon, il manager culturale cui Chirac affida il «suo» Beaubourg, preparò in autunno. La prospettiva di paralisi salariale non rallegra troppo la forza lavoro interna. Che fin dallo scorso dicembre scese in campo annunciando mobilitazione totale. Nel frattempo, monsieur Aillagon ha innestato la retromarcia, accantonando l’idea. Ma lo sbarco di una «missione governativa» che proporrà innovazioni gestionali allarmerebbe ancor più le forze sindacali.