E. R., LíEspresso 13/01/2000, 13 gennaio 2000
Il cuoco Gianfranco Vissani segnala con quale acqua consumare singoli piatti. Per i primi la Gaudianella («acqua del Sud, poco salata, il palato riposa»)
Il cuoco Gianfranco Vissani segnala con quale acqua consumare singoli piatti. Per i primi la Gaudianella («acqua del Sud, poco salata, il palato riposa»). La San Benedetto per le zuppe di orzo e fagioli («rocciosa come le Alpi da cui proviene»). Per il brodo l’acqua del rubinetto, se buona. Col pesce la Nepi («ha corpo e un’effervescenza delicata»). Con la carne dipende: per la cacciagione una Perrier, molto forte, per le carni bianche le acque salate, per le carni dolci la San Pellegrino, («salata e garbata insieme»). Contorni: Ferrarelle per verdure cotte e crude («è gentile e non stufa mai), la Panna per i soufflé («è leggerissima»). Il dolce va col dolce: «Torte, crostate, cremini e gelati si sposano bene con la Sangemini, di sapore appunto dolciastro». Per accompagnare i superalcolici «ci vuole l’Evian. La morte sua è col whisky».