Anna Tagliacarne su L’Espresso del 24/05/01 a pagina 225., 24 maggio 2001
«Come siete riusciti a selezionare maiali simili al cinghiale? "Con la selezione regressiva. Nel Medioevo c’erano solo il cinghiale e l’uomo, a forza di incrociare tra loro i soggetti meno selvatici ho ottenuto il maiale
«Come siete riusciti a selezionare maiali simili al cinghiale? "Con la selezione regressiva. Nel Medioevo c’erano solo il cinghiale e l’uomo, a forza di incrociare tra loro i soggetti meno selvatici ho ottenuto il maiale. Io ho fatto l’opposto e, un po’ alla volta, incrociando maiali con cinghiali e selezionando i piccoli più selvatici di ogni cucciolata, ho ottenuto maiali sempre più simili al cinghiale, cioè suini non troppo diversi da quelli raffigurati sui dipinti e sulle stampe medioevali. Sono maiali, anche se sembrano cinghiali. Qui abbiamo un solo vero cinghiale, Nillo Pistillo, che si comporta come fosse il cane di casa. Però bisogna cercare di non affezionarsi troppo e pensare invece che allevarli significa creare un mercato della loro carne e quindi preservarli dall’imminente estinzione. Comunque i soggetti più domestici, come Nillo Pistillo, Carota Assassina e Naso, li terremo a vita e non vedranno mai il macello"» (Marco Minardi, allevatore e inventore delle "razze medievalizzate").