Essad Bey (Leo Noussimbaum), Líepopea del petrolio, R. Bemporad & Figlio Editori, Firenze 1937., 18 maggio 2001
«Occorsero due anni all’industria colpita a morte per rialzarsi dopo le sanguinose giornate dell’ottobre 1905
«Occorsero due anni all’industria colpita a morte per rialzarsi dopo le sanguinose giornate dell’ottobre 1905. A poco a poco i danni furono riparati. Alla fine dei due anni la foresta dei ”derricks” si innalzò nuovamente presso Baku. Il lavoro riprese tranquillo. Il Georgiano Demetriachvili non doveva più uscire dall’ombra. Una palla dispersa lo aveva colmpito davanti al forte di Mizhet presso Tiflis. I lavori poterono proseguire senza intralci. Ma il georgiano Demetriachvili lasciava a Baku un successore, pure georgiano; era un giovanotto che raccolse con molta abilità la triste eredità. Anche lui pronunciava discorsi, abitava in cantine clandestine e stampava manifesti. Il Georgiano aveva occhi cupi e movimenti energici. Non tardò molto a diventare il capo invisibile, senza corona ma onnipotente, degli operai russi di Baku. I petrolieri ne conoscevano la esistenza. Ma era impossibile scoprirlo; egli sfidava le autorità e divenne a poco a poco la figura leggendaria della città. Durante riunioni segrete notturne egli conquistava l’animo degli operai; si rivelò un ottimo allievo del capo scomparso».