Maurizio G. Mian su Io Donna del 19/05/01a pagina 86., 19 maggio 2001
Lo stoccafisso arrivò nel Veneto grazie al Concilio di Trento, che nella sua ultima sessione (1563) impose l’osservanza dei digiuni e l’astinenza dalle carni: la Chiesa introdusse quindi nelle cucine dei cristiani un pesce in grado di essere conservato
Lo stoccafisso arrivò nel Veneto grazie al Concilio di Trento, che nella sua ultima sessione (1563) impose l’osservanza dei digiuni e l’astinenza dalle carni: la Chiesa introdusse quindi nelle cucine dei cristiani un pesce in grado di essere conservato. A Venezia è stata fondata quest’anno la "Dogale confraternita del baccalà mantecato" e si è riaperta un’antica disputa con i vicentini "magnagatti": «Abbiamo voluto ristabilire una verità storica. Il baccalà è un piatto veneziano, che nella variante della mantecatura raggiunge il suo punto più alto. Tutto ciò che tocca, Venezia lo nobilita, lo trasforma in pizzo: rende leggero e bello anche uno stoccafisso», ha affermato lo storico Alvise Zorzi, innalzato a Doge della Serenissima Confraternita. Replica dello scrittore vicentino Vittorio Scapin: «E’ con maschio orgoglio e spetezzante gaudio che vi dico: noi serviamo il cielo, il nostro baccalà profuma di santità, il veneziano è per la bocca sdentata del Doge."