Laura Monfredini , da Il cannibalismo editore xenia 2000, 21 maggio 2001
Ottis Elwood Toole nasce in Florida nel ’47. Nove fratelli, un’infanzia dura e senza padre. La madre, severa, cita passi della Bibbia
Ottis Elwood Toole nasce in Florida nel ’47. Nove fratelli, un’infanzia dura e senza padre. La madre, severa, cita passi della Bibbia. Ottis, timidissimo, passa le giornate con la nonna, una vecchia satanista che lo porta nei cimiteri, si fa aiutare da lui a riesumare cadaveri, lo sevizia e lo insulta. La sorella Drusilla lo inizia al sesso e lo costringe a prostituirsi. Il patrigno lo violenta. Ma lui si eccita solo alla vista del fuoco e comincia a incendiare case abbandonate nel suo quartiere. A dodici anni, alcolizzato e drogato, frequenta locali gay, si dà per soldi. Il primo delitto a 14 anni: deruba e poi uccide un agente di commercio. Si sposa ma lei se ne va perché lo trova a letto con un uomo. Si risposa con una donna di 24 anni più vecchia, anche lei scappa. Conosce Henry Lee Lucas, omosessuale, sadico, che si è fatto 10 anni in prigione per avere ucciso la madre, una prostituta alcolizzata. Diventano inseparabili, lavorano, rubano, violentano, mutilano e uccidono in coppia. Si unisce a loro Becky Powell, nipote di Ottis. Henry se ne innamora e fuggono insieme. I due vivono il loro rapporto di amanti segreti (lei ha 15 anni) in una comunità religiosa. Becky a un certo punto sparisce. Henry sostiene che ha seguito un camionista. Invece, come confesserà nell’83, l’ha pugnalata, violentata e fatta a pezzi. E’ considerato responsabile di 157 omicidi, 108 commessi in coppia con Ottis. Il primo, meno affamato di carne, uccideva le donne, l’altro, cannibale insaziabile, gli uomini. Dopo l’arresto e la condanna a morte, Henry confessa all’amico di avere ucciso sua nipote. Ottis lo perdona e muore di cirrosi.