Giacomo A. Dente su Il Messaggero del 19/05/01 a pagina 1., 19 maggio 2001
Giovanni Bockenheym, cuoco di papa Martino V (1417), inventò la minestra di fagiani e capponi con pinoli, zenzero e cannella; Bartolomeo Scappi, cuoco di Pio V, il "brodo apostolorum" a base di prezzemolo, erbette, carni miste e spezie
Giovanni Bockenheym, cuoco di papa Martino V (1417), inventò la minestra di fagiani e capponi con pinoli, zenzero e cannella; Bartolomeo Scappi, cuoco di Pio V, il "brodo apostolorum" a base di prezzemolo, erbette, carni miste e spezie. Paolo III si lasciava guidare nella scelta dei vini da un "bottigliere" (molto critico verso il vino romano, «che Sua Santità non beveva volentieri e diceva essere mala bevanda e trista per lo stomaco»). Anche Leone XIII amava il vino, e cercava di ottenerlo (con scarsi risultati) da vigne impiantate appositamente in Vaticano. Urbano VIII (che si attirò i malumori del popolo per aver aumentato le imposte sul vino al fine di completare la Fontana di Trevi) era famoso per i banchetti a Castelgandolfo a base di petto di vitella in salsa di fiori. Pio VI adorava il caffè, la cioccolata e le allodole, Paolo VI i sapori del bresciano, sua provincia d’origine (polenta, cervello e i biscotti detti "ossa di morto").