Roberto Fabiani, LíEspresso 15/04/1999, 15 aprile 1999
Tasso di perdite previste: otto per cento della forza d’attacco. «Percentuale degna dello sbarco in Normandia
Tasso di perdite previste: otto per cento della forza d’attacco. «Percentuale degna dello sbarco in Normandia. Tradotto in cifre assolute significa che se la Nato progetta di invadere il Kosovo con un’armata di terra e eliportata di centomila uomini, ha già messo in conto di lasciare tra quelle montagne almeno ottomila giovanotti tra fanti, carristi, piloti d’aereo e elicotteri. Una carneficina alla quale nessun governo occidentale potrebbe sopravvivere. E infatti l’ipotesi di occupare quella provincia della Federazione jugoslava è diventata un incubo per tutti, militari e politici [...]. Se era stato ipotizzato di piegare la Serbia con le bombe lanciate da diecimila metri, i fatti dicono che la Serbia non si è piegata. [...] Del resto, erano stati proprio i militari del Pentagono ad avvertire la Casa Bianca (lo ha rivelato il ”Washington Post”, giornale non facile da smentire) che con i bombardamenti si sarebbe concluso poco e con tutta probabilità sarebbe stato necessario andare allo scontro frontale. credo vecchio quanto gli eserciti che ”nessun posto è conquistato e sicuro finché sopra non c’è l’impronta dello scarpone della fanteria”».