Mariarosa Mancuso sul Corriere della Sera del 22/05/01 a pagina 37., 22 maggio 2001
Come scrive Luca Doninelli: «Accetto solo le idee che arrivano quando sono davanti alla scrivania. Quelle che vengono in mente di notte oppure per strada si rivelano sempre deludenti
Come scrive Luca Doninelli: «Accetto solo le idee che arrivano quando sono davanti alla scrivania. Quelle che vengono in mente di notte oppure per strada si rivelano sempre deludenti. Al mio ultimo romanzo, "La mano", ho cominciato a lavorare nel novembre del 1999. Dopo molti tentativi infruttuosi, ho scritto queste 150 pagine in un mese e mezzo (ma era ormai l’aprile dell’anno scorso). All’inizio era un racconto tradizionale, e non funzionava. Ho dovuto trasformarlo in un monologo sconnesso. Scrivo soprattutto di notte: al mattino sono troppo in pace con me stesso. Comincio verso le dieci e mezza. A mezzanotte mi viene il primo colpo di sonno, lo supero con il caffè e resisto fino alle tre. Da ragazzo, quando ho cominciato a scrivere, usavo solo la mia penna, su quaderni a quadretti, rifacendo la pagina al minimo sbaglio. Ora uso il computer, lasciando molto spazio bianco attorno alla colonna di testo. Anche le correzioni, se servono, le faccio al computer. Quando finisco un libro ne comincio subito un altro, per tenere calda la macchina. Anche se ne ho diversi nel cassetto, non pubblicati, e lì resteranno per sempre».