Paolo Glisenti, Il Messaggero 29/04/1999, 29 aprile 1999
Piano Marshall. «Si sta lavorando attorno a uno scenario a tre stadi: un altro mese di stretta militare e il serrarsi di un embargo che tagli il grosso degli approvvigionamenti primari all’economia serba per provocare il rovesciamento di Milosevic, come prodromo di un grandioso piano d’intervento finanziario e industriale da estendere all’intera regione balcanica
Piano Marshall. «Si sta lavorando attorno a uno scenario a tre stadi: un altro mese di stretta militare e il serrarsi di un embargo che tagli il grosso degli approvvigionamenti primari all’economia serba per provocare il rovesciamento di Milosevic, come prodromo di un grandioso piano d’intervento finanziario e industriale da estendere all’intera regione balcanica. Un ”patto occidentale” aperto a Romania, Bulgaria, Croazia, Albania, Bosnia e Macedonia che getti solide e durature basi di alleanza con Turchia, Polonia e Repubblica Ceca già in Stand-by per entrare a far parte a pieno titolo dell’Unione Europea. [...] Durante i quattro anni, tra il 1948 e il 1952, in cui il primo ”Piano Marshall” fu attivo, le economie dei 16 paesi europei che ricevettero i fondi americani crebbero del 30 per cento e la loro produzione industriale salì del 40 per cento rispetto al periodo preguerra. Cosa accadrebbe oggi se le anemiche economie europee contribuissero a finanziare, con stanziamenti degli Stati, tassi di crescita così impetuosi in una vasta area di mercato confinante?».