La Gazzetta dello Sport 05/06/1999, 5 giugno 1999
«Anch’io sono un uomo, di pelle muscoli e ossa: lasciate che tiri un po’ il fiato»(Pantani). Candido Cannavò: «E tutti ci saremmo rilassati con lui
«Anch’io sono un uomo, di pelle muscoli e ossa: lasciate che tiri un po’ il fiato»(Pantani). Candido Cannavò: «E tutti ci saremmo rilassati con lui. Ma questo ragionamento appartiene alla logica e forse anche alla fisiologia del ciclismo normale. Non a Pantani. Via via che la strada prendeva quota, Marco ha avvertito il senso completo di questo suo momento magico e ha inventato un gesto atletico che gli strateghi delle ammiraglie considererebbero persino sconsiderato. Così, con naturalezza disarmante. Questa magia pantaniana è sotto i nostri occhi, si tocca con mano: è fatta di un intreccio di amore e di buona salute, di alto esercizio agonistico svolto con la normalità di una passeggiata mattutina, di padronanza totale di se stesso, di desiderio di offrirsi alla gente in un rito festoso di ringraziamento».