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 2001  maggio 22 Martedì calendario

Massimo Piattelli Palmarini sul ”Corriere della Sera” di sabato: «Nel suo monumentale affresco della società medievale, lo storico francese Jacques Le Goff insisteva sulla presenza costante, universale e ossessiva della fame lungo molti secoli

Massimo Piattelli Palmarini sul ”Corriere della Sera” di sabato: «Nel suo monumentale affresco della società medievale, lo storico francese Jacques Le Goff insisteva sulla presenza costante, universale e ossessiva della fame lungo molti secoli. Tanto che erano diffusissimi i racconti umoristici e le satire teatrali centrati, appunto, sulle eterne peripezie degli affamati in cerca di momentanea sazietà. Tutti vi si riconoscevano. Nelle moderne società industriali la fame è stata da tempo debellata, grazie a una colossale razionalizzazione dei processi di coltivazione, allevamento, trasformazione, conservazione e distribuzione. Inutile tentare di nascondersi il fatto che, senza questa colossale elaborazione industriale, e quindi anche chimica e genetica, dei prodotti della natura, la fame non tarderebbe a ritornare, soprattutto tra i meno abbienti. Ma l’ossessione, nel frattempo, ha preso un segno inverso a quello che aveva nel Medioevo. Oggi ci si preoccupa principalmente della difesa personale dal troppo cibo, e soprattutto dal cibo malsano. Storditi dalla pletora di termini chimici, si cerca di ricordarsi se quelli da evitare sono i poli-saturi (grassi solidi, per esempio il burro) o i poli-insaturi (grassi liquidi, come l’olio), se la metionina liquida (un farmaco che metabolizza i grassi) è ok, se la presenza di E-coli (un batterio che in dosi elevate può creare disturbi intestinali) è normale».