La Stampa 25/06/1999, 25 giugno 1999
Onorato Castellino: «La pensione di anzianità è la principale anomalia sopravvissuta alla lunga stagione delle riforme previdenziali
Onorato Castellino: «La pensione di anzianità è la principale anomalia sopravvissuta alla lunga stagione delle riforme previdenziali. Permettere il pensionamento poco oltre i cinquant’anni apparve a suo tempo una grande conquista sociale, capace di offrire il meritato riposo ai padri logorati dalla catena di montaggio e insieme di liberare un posto di lavoro per i figli [...] Ma l’istituto venne esteso a tutti i lavoratori, e quindi, in misura via via prevalente, all’impiegato pubblico e privato, al dirigente, al lavoratore autonomo. E poi il pensionato che lascia ancora giovane l’occupazione ufficiale spesso riprende a svolgere un’altra attività. La penalizzazione e i divieti frapposti a questo rientro si sono rivelati illiberali, inefficaci e addirittura controproducenti. Ogni ostacolo al lavoro è contrario al comune sentire; il suo aggiramento è agevole e conveniente ad ambedue le parti interessate, i padri che, usciti dalla porta, rientrano dalla finestra non soltanto non lasciano il posto ai figli, ma per di più muovono loro, sia pure involontariamente, una concorrenza sleale».