Diodato Pirone, Il Messaggero 25/06/1999, 25 giugno 1999
Massimo Paci, presidente dell’Inps. «L’allarmismo è sbagliato. E lo dimostro con le cifre. Secondo il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nel ’98 l’intero deficit pensionistico è stato di circa 30 mila miliardi
Massimo Paci, presidente dell’Inps. «L’allarmismo è sbagliato. E lo dimostro con le cifre. Secondo il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, nel ’98 l’intero deficit pensionistico è stato di circa 30 mila miliardi. Ebbene, 20 mila miliardi derivano dai dipendenti pubblici che sono 3 milioni e mezzo circa. Meno di 10 mila miliardi di passivo sono dovuti ai 16 milioni di dipendenti privati e lavoratori autonomi raggruppati nell’Inps [...] Metto in evidenza un metodo di intervento sbagliato: è assurdo parlare ogni anno di riforma epocale delle pensioni perché la riforma vera, quella con la quale l’Italia ha messo al sicuro il proprio futuro, meglio di Francia e Germania, è stata fatta nel ’95 col passaggio al contributivo». Quali aggiustamenti ritiene giustificati? «Vanno eliminati gli ultimi previlegi rimasti. Perché un impiegato pubblico può andare a riposo prima di un impiegato privato? Nell’Inps poi, abbiamo alcuni fondi speciali come quello degli elettrici o del volo, che hanno conti particolarmente brutti o trattamenti da armonizzare».