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 1999  luglio 08 Giovedì calendario

Adriano Sofri: «Quando ero innamorato delle cose divise in due, Bologna mi piaceva poco. Era grassa, intanto

Adriano Sofri: «Quando ero innamorato delle cose divise in due, Bologna mi piaceva poco. Era grassa, intanto. Era in un posto dell’Italia tra il nord e il sud l’un contro l’altro armati. Era una capitale delle vie di mezzo politiche, del Pci dei ceti medi. Tutto vi era medio, cioè mediocre, cioè inviso ai tagli netti prediletti da chi vuole rivoltare il mondo. Poi, man mano che smobilitavo e mi anemizzavo, cominciai a rivalutare l’Italia centrale, i traghetti, le cerniere e le vie di mezzo. Al Nord soffiava la superstizione nordista e avara, al Sud una disgregazione incattivita. Al centro resisteva un tempo più pigro, una convivialità, qualche isola pedonale in più e tante case del popolo con la tombola e le discussioni. Sei anni fa avevo scritto così ”La tenuta del PdS in questa parte d’Italia, quando ideologia politica e disciplina di partito e modo di vita militante sono finiti, ha un senso di conferma della natura mediana, di ceto medio, che era già del Pci, ma ora è meno un connotato di classe e piuttosto un’adesione disordinata ma resistente alla trama dei rapporti civili, di una vita quotidiana meno sradicata o eccitata che altrove. [...] Di fatto l’Italia centrale ha potuto apparire come uno stato d’animo oltre che un luogo fisico: un modello misurato in tempi di smodatezze, anche per il resto d’Italia [...]. Bologna è perduta per autogol: ma tutta la politica di oggi (e gran parte del football) funziona ad autogol».