Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1999  luglio 08 Giovedì calendario

«Forse non v’è mai capitato, al ristorante, di imbattervi in un cameriere che ha appena fatto le sue cose e torna in sala senza essersi lavato le mani? Allo stesso modo se qualcuno del nostro personale pazzescamente non ha osservato le più elementari regole d’igiene, è impossibile controllarlo»

«Forse non v’è mai capitato, al ristorante, di imbattervi in un cameriere che ha appena fatto le sue cose e torna in sala senza essersi lavato le mani? Allo stesso modo se qualcuno del nostro personale pazzescamente non ha osservato le più elementari regole d’igiene, è impossibile controllarlo». Sì, d’accordo. Ma voi fate i medici, mica i camerieri. «Questo è vero. Però io credo che il personale al momento è insufficiente e poi vada anche responsabilizzato. Come? Gratificandolo. Non è possibile che un infermiere, che sta in piedi tutta la notte, prenda un milione e trecentomila lire al mese: cioè meno di una filippina. E non è giusto che un cosidetto barone, in servizio giorno e notte, guadagni solo 4-5 milioni al mese» (Vinicio Cosmi, direttore di ostetricia e ginecologia al Policlinico Umberto I).