Barbara Spinelli, La Stampa 16/07/1999, 16 luglio 1999
Michael Barry, esperto dell’Islam, intervistato da Barbara Spinelli per la ”Stampa” del 16 luglio: «Sono state talmente catastrofiche le politiche dell’America e dell’Occidente in Iran, che un qualche ripensamento immagino ci sarà»
Michael Barry, esperto dell’Islam, intervistato da Barbara Spinelli per la ”Stampa” del 16 luglio: «Sono state talmente catastrofiche le politiche dell’America e dell’Occidente in Iran, che un qualche ripensamento immagino ci sarà». Perché catastrofiche? «Perché gli americani si sono ossessivamente fissati sull’Iran, mostrando un’ostilità non necessariamente ingiustificata ma confusa, disordinata. Inoltre non hanno capito nulla, proprio nulla, di quel che accadde nel ’79. Non hanno capito, innanzitutto, che il ’79 non era solo una rivoluzione religiosa. Era il primo tentativo, da parte di Teheran, di prendere in mano il proprio destino, di acquisire lo statuto di una potenza non asservita alle compagnie petrolifere prima russe, poi inglesi, poi tedesche, e per finire americane [...] Lo scià Reza Pahlevi tentò di surrogare le proprie responsabilità con una frenesia di nazionalismo esasperato [...]» Dopo di che è scoppiata la rivoluzione integralista-indipendentista di Khomeini, e le amministrazioni Usa, sorprese, indignate, hanno cominciato una strategia il più delle volte fallimentare. «Il primo sbaglio, enorme, lo ha compiuto il regime di Khomeini: quando ha sfidato apertamente l’Arabia Saudita, e si è candidato come unico inconfutabile rappresentante dell’Islam. a quel punto che le amministrazioni Usa hanno cominciato le loro strategie di contenimento folle, alzando dighe intorno a Teheran e appoggiando i regimi più conservatori, più crudeli, spesso infinitamente più integralisti dell’Iran stesso [...]».