Furio Colombo, la Repubblica 21/08/1999, 21 agosto 1999
« fatale tener conto dell’immagine dell’ufficiale sovrappeso. Mentre parla con tono enfatico, noi vediamo l’immagine fisica di qualcuno che, da tempo, non si esercita a fianco con i suoi uomini
« fatale tener conto dell’immagine dell’ufficiale sovrappeso. Mentre parla con tono enfatico, noi vediamo l’immagine fisica di qualcuno che, da tempo, non si esercita a fianco con i suoi uomini. Da tempo vive a molti piani e a molti corridoi di distanza dall’ultima recluta. fatale allora che, nel vasto spazio intermedio fra l’alto e il basso si formino posti di blocco più gravi e insuperabili della normale gerarchia dei gradi. Il tono, così come mi è parso di sentirlo in televisione, è un tono da Padreterni. C’è un fastidioso accento assoluto che racconta di un rigoroso distacco dalla vita dei cittadini, di una presunzione formata non dal legittimo orgoglio professionale ma essenzialmente dalla solitudine. Quanto alle cose che dicono, suscita allarme un’inclinazione vecchia, stantia a dare stoccate sprezzanti al politico che si è permesso di mettere il naso nelle loro faccende che, è bene ricordare, sono le nostre faccende, le faccende di giovani che saranno reclute o volontari, di genitori, di cittadini votanti, di contribuenti».