Maria Luisa Colledani, Il Sole-24 Ore 28/08/1999, 28 agosto 1999
Il Manchester United ricava più di un quarto del suo fatturato dalla vendita di magliette, cappellini, sciarpe ecc
Il Manchester United ricava più di un quarto del suo fatturato dalla vendita di magliette, cappellini, sciarpe ecc. In Italia la diffusione del merchandising è frenata dall’industria del falso: il Milan stima perdite del 50%, la Lazio dice che quattro tifosi biancocelesti su cinque acquistano oggetti contraffatti, il Napoli auspica l’intervento della Federazione: «Servirebbe un ente catalizzatore, che potrebbe essere la Lega (negli Usa sono proprio le Leghe a gestire in modo collegiale i marchi), la Federazione, un imprenditore che raccolga il prodotto calcio e lo faccia arrivare da Bolzano a Trapani». Il gruppo repressioni frodi della Guardia di Finanza dice che in genere i falsi sono prodotti da società di Lucca, Viterbo e Prato gestite da giapponesi e filippini. Michele Uva, direttore generale del Parma: « troppo gravoso per una società investire in spese legali e pagare uno studio che segua tutti i sequestri in cui siano stati trovati prodotti gialloblù. Poi bisognerebbe sensibilizzare i tifosi: acquistare una maglia ufficiale significa dare dei proventi alla tua società che poi li reinveste».