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 1999  settembre 01 Mercoledì calendario

Per ora ci sono molti indizi, voci e movimenti ma non prove certe. Robert Kaiser, ex vice-direttore del ”Washington Post”, per molti anni corrispondente dalla Russia non crede che ci sarà il grosso scandalo di cui parlano i giornali: «A Mosca, già tre mesi fa, tutti parlavano apertamente, come fosse un dato certo, indiscutibile e incontrovertibile, delle tangenti miliardarie versate alle figlie di Eltsin

Per ora ci sono molti indizi, voci e movimenti ma non prove certe. Robert Kaiser, ex vice-direttore del ”Washington Post”, per molti anni corrispondente dalla Russia non crede che ci sarà il grosso scandalo di cui parlano i giornali: «A Mosca, già tre mesi fa, tutti parlavano apertamente, come fosse un dato certo, indiscutibile e incontrovertibile, delle tangenti miliardarie versate alle figlie di Eltsin. E nessuno sembrava preoccupato del fatto che ci fossero le prove». Adesso invece le prove cominciano a venir fuori. «Stiamo attenti: per ora abbiamo solo indizi, voci, movimenti, sospetti su conti correnti senza nessuna pista che porti direttamente a Boris Eltsin. L’unica cosa certa è che attraverso la Bank of New York sono transitati illecitamente alcuni miliardi di dollari. E non nascondo di essere un po’ irritato dal contrasto tra le dimensioni politiche che ha assunto lo scandalo e le scarse informazioni che se ne hanno. Prima di sparare a zero contro la Russia si poteva aspettare che le procure finissero il loro lavoro». [...] Che effetto avrà lo scandalo in Russia? «Non credo che avrà conseguenze dirompenti. Da un lato l’entourage di Eltsin non ha interesse a tradire il presidente. Sono tutti personaggi vulnerabili e nessuno vuole scatenare una caccia alle streghe. Dall’altro c’è un elettorato molto cinico, che disprezza la classe politica più di quanto accada in ogni altro paese del mondo. Basti pensare che il candidato più popolare per le elezioni al Cremlino è Yevgeny Primakov, che nei sondaggi racimola il 26 per cento dei consensi». Perché così pessimista sul futuro della Russia? «Ormai è impossibile fare qualsiasi generalizzazione sulla Russia: la situazione politica è deprimente, bastano 30 mila dollari per comprare un voto alla Duma».