Il Sole-24 Ore 07/11/1999, 7 novembre 1999
Il successo di Microsoft si fonda su scelte strategiche perfette e inadeguatezza degli avversari. Carlo Maria Guerci: «Microsoft non è arrivata alla posizione di dominio (oltre 500 miliardi di capitalizzazione, il più alto valore del mondo, rappresenta da solo un quinto del Nasdaq) per decreto governativo ma dopo una lotta che è durata almeno 25 anni e facendo leva su una lunga serie di misure perfette dal punto di vista strategico
Il successo di Microsoft si fonda su scelte strategiche perfette e inadeguatezza degli avversari. Carlo Maria Guerci: «Microsoft non è arrivata alla posizione di dominio (oltre 500 miliardi di capitalizzazione, il più alto valore del mondo, rappresenta da solo un quinto del Nasdaq) per decreto governativo ma dopo una lotta che è durata almeno 25 anni e facendo leva su una lunga serie di misure perfette dal punto di vista strategico. Però direi che buona parte del suo successo è stata dovuta all’inadeguatezza degli avversari [...] Fu proprio la Ibm del passato che, volendo produrre Pc, affidò a Intel e al giovanissimo Bill Gates i cuori hard e soft dei suoi computer. Quella Ibm che poi non capì che la vera forza dei nuovi Pc sarebbe stata sempre più nei software che sapientemente Microsoft sviluppò partendo da un prodotto come Ms Dos acquisito per 50 mila dollari da Seattle computer [...] Per non dire del gigantesco errore di Macintosh/Apple che, invece di fare del suo stupendo software lo standard vincente, si concentrò sulla produzione di macchine, perfette, ma che non andarono mai oltre una dignitosa posizione di nicchia».