Corriere della Sera, 08/11/1999, 8 novembre 1999
Per Microsoft il frazionamento in tre o quattro ”baby Bill” potrebbe anche essere un vantaggio. Per la società di investimento americana ”Thomas Weisel” il titolo azionario continua a tenere (si prevedeva che il giorno dopo la sentenza ci sarebbe stato un tracollo, invece le perdite sono state molto contenute) perché gli investitori hanno intuito che una divisione in tre diverse società (secondo l’ipotesi più ricorrente, una per i sistemi operativi, una per le applicazioni, una per Internet) oltre a non essere in conflitto con l’attuale organizzazione di Microsoft (dal marzo ’98 è strutturata in 5 aree business) porterebbe alla quotazione in borsa di tre società autonome in grado di raggiungere un valore triplo rispetto a oggi
Per Microsoft il frazionamento in tre o quattro ”baby Bill” potrebbe anche essere un vantaggio. Per la società di investimento americana ”Thomas Weisel” il titolo azionario continua a tenere (si prevedeva che il giorno dopo la sentenza ci sarebbe stato un tracollo, invece le perdite sono state molto contenute) perché gli investitori hanno intuito che una divisione in tre diverse società (secondo l’ipotesi più ricorrente, una per i sistemi operativi, una per le applicazioni, una per Internet) oltre a non essere in conflitto con l’attuale organizzazione di Microsoft (dal marzo ’98 è strutturata in 5 aree business) porterebbe alla quotazione in borsa di tre società autonome in grado di raggiungere un valore triplo rispetto a oggi. David Silverberg, economista, esperto di technology community: «Se prendiamo come esempio lo smembramento della Standard Oil nel 1911 dobbiamo dedurne che la Microsoft frazionata varrebbe quattro volte quella attuale. E ciascuna parte dell’azienda avrebbe una posizione dominante nel singolo mercato in cui opera».