l’Unit, 06/01/2000, 6 gennaio 2000
Paolo Salvaterra, giornalista e teologo valdese, sull’’Unità” del 6 gennaio: «Come credente, come uomo di sinistra, non lo nascondo, chiedo molto ai giorni di Torino
Paolo Salvaterra, giornalista e teologo valdese, sull’’Unità” del 6 gennaio: «Come credente, come uomo di sinistra, non lo nascondo, chiedo molto ai giorni di Torino. Si è persa una percezione drammatica dell’esistenza, si fa fatica ad appassionarsi o indignarsi per qualcosa, la politica appare sospesa tra un non più e un non ancora. Non mi fido dei partiti ”dell’anno zero”, senza storia e senza testimonianza, rotondi spot sul presente, dal futuro improbabile. La politica deve restituirsi l’umiltà di capire. Non mi spiacerebbe se il Congresso cominciasse con le scuse ai cittadini, non per averne violate le tasche, ma per essersi troppo allontanati dai loro linguaggi, dalla loro sensibilità. Chiedono scusa le chiese, perché non può farlo la poltica?».