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 2001  maggio 24 Giovedì calendario

Il 10 luglio 1941 a Jedwabne, 100 km a nord-est di Varsavia, 1000 ebrei furono arsi vivi in un granaio

Il 10 luglio 1941 a Jedwabne, 100 km a nord-est di Varsavia, 1000 ebrei furono arsi vivi in un granaio. Altri 600 vennero massacrati a colpi di scure, decapitati o annegati. A compiere la strage non furono i nazisti (che scattarono solo le foto), ma i vicini di casa non ebrei, circa novanta persone. Tra pochi giorni i corpi verranno riesumati, per consentire ai medici di catalogare i resti e di accertare il loro numero. Il 10 luglio prossimo verrà inaugurata una nuova lapide in memoria di quel giorno (finora ce n’era una che attribuiva la strage ai nazisti). Il presidente polacco Alexander Kwasniewski e il primate della Chiesa cattolica hanno chiesto scusa alla comunità ebraica. Gli unici da ringraziare sono gli eredi della famiglia Wyrzykowski, che salvarono sette ebrei dal rogo ma furono costretti a cambiar casa tre volte: i vicini li cacciavano sempre via.