Mario Scaffidi Abbate, ìLíItalia dei Caffî , Rendina Editori., 24 maggio 2001
«Roma odora di d’incenso e olio d’oliva, di mimose e violette e di caffè tostato nelle innumerevoli torrefazioni o preparato dalle macchine espresso, odora di santi macilenti e di antiche rovine, di moda e di misticismo, di musiche notturne e di tutti i vini dei Castelli Romani» (Hermann Kesten)
«Roma odora di d’incenso e olio d’oliva, di mimose e violette e di caffè tostato nelle innumerevoli torrefazioni o preparato dalle macchine espresso, odora di santi macilenti e di antiche rovine, di moda e di misticismo, di musiche notturne e di tutti i vini dei Castelli Romani» (Hermann Kesten).