Diego Angeli, ìLe cronache del Caff Grecoî., 24 maggio 2001
Arthur Schopenhauer, durante i soggiorni a Roma, si recava quasi ogni giorno al ”Caffè Greco”. "Anche lui incappellato, anche lui barbuto e anche lui accompagnato da un cane – era un barboncino bianco – a cui aveva messo nome Atma, ”anima del mondo”
Arthur Schopenhauer, durante i soggiorni a Roma, si recava quasi ogni giorno al ”Caffè Greco”. "Anche lui incappellato, anche lui barbuto e anche lui accompagnato da un cane – era un barboncino bianco – a cui aveva messo nome Atma, ”anima del mondo”... Una sera, a pena entrato, si sedé al tavolino e senza altri preamboli incominciò a dire: ”Vedete, la nazione tedesca è la nazione più stupida della terra: però in una sola cosa è superiore alle altre ed è di poter fare a meno della religione. Con tutto ciò voi...”. Inferociti dalla bestemmia, i Nazareni balzarono in piedi, e con bastoni e ombrellate lo cacciarono gridando fuori dalla bottega". Da quella sera, Il filosofo non tornò più al ”Caffè Greco”, dal quale, secondo lo storiografo Hans Barth, già una volta era stato cacciato perché sparlava delle donne.