Smile, Prima comunicazione aprile 2000, 25 maggio 2001
«Non sono assolutamente convinto della condanna della Microsoft. Non sono convinto che Bill Gates, come dice Bernabè, sia vittima della sua arroganza
«Non sono assolutamente convinto della condanna della Microsoft. Non sono convinto che Bill Gates, come dice Bernabè, sia vittima della sua arroganza. Sono convinto che l’Authority americana stia commettendo un errore. Ho grande rispetto della tradizione antitrust americana, come l’ho della più recente tradizione europea e italiana. Sono convinto che Van Miert in Europa e Amato in Italia abbiano fatto moltissimo per introdurre sempre più mercato nell’economia dell’Europa continentale. E mi sembra che i loro successori Monti e Tesauro stiano continuando nella stessa direzione. «Ciò non mi impedisce di pensare che l’intervento su Microsoft non tenga conto di due elementi fondamentali: il primo è che Microsoft per quanto grande ha costruito la propria posizione da zero senza impedire ai concorrenti di competere e che la sua quota di mercato attuale è comunque frutto di questa competizione; il secondo elemento è che, essendo l’invasione di campo in Internet il motivo della decisione, mi pare francamente prematuro intervenire in questo modo regolando un mercato che anche negli Usa è solo all’inizio» (Smile).