Rino Tommasi, Ventiquattro n. 4/2000, 25 maggio 2001
«Il tennis femminile ha compiuto un naturale salto di qualità nel momento in cui si sono potute abbandonare le lunghe gonne e le calze, che certo non favorivano la mobilità
«Il tennis femminile ha compiuto un naturale salto di qualità nel momento in cui si sono potute abbandonare le lunghe gonne e le calze, che certo non favorivano la mobilità. Alice Marble, che vinse Wimbledon nel ’39, fu la prima ad indossare degli short, ma solo nel dopoguerra la moda si è impossessata del tennis femminile concedendo una qualche popolarità a un sarto inglese, Teddy Tinling, cui si devono i primi abitini tennistici di un certo gusto. Ci sono state alcune giocatrici che, grazie alla loro avvenenza e alle loro mise, hanno ottenuto una popolarità superiore a quella dovuta ai loro risultati. Le americane Karol Fageros e Gussie Moran e la nostra Lea Pericoli, le cui mutandine di pizzo conquistarono i tabloid inglesi, sono gli esempi più celebri».