Antonella Barina su Il VenerdÏ di Repubblica del 25/05/01 a pagina 135., 25 maggio 2001
Lewis Carroll, al secolo il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, docente di matematica al Christ Church College di Oxford, conobbe Alice Liddell, sette anni, nel 1856
Lewis Carroll, al secolo il reverendo Charles Lutwidge Dodgson, docente di matematica al Christ Church College di Oxford, conobbe Alice Liddell, sette anni, nel 1856. Lui, ventisettenne primogenito degli undici figli di un pastore anglicano, era un giovane diacono goffo, timido e balbuziente, che teneva lezioni noiose e cadeva spesso preda della malinconia; lei era la bellissima e vivacissima figlia del preside della scuola. Secondo il biografo Michael Bakewell, Carroll se ne innamorò e cominciò a dedicarle in esclusiva le fiabe, i "nonsense" e gli indovinelli che escogitava con inesauribile fantasia. L’idea di "Alice nel Paese delle Meraviglie" nacque il 4 luglio 1862, durante una gita in barca con la bambina e le sorelle: «Alice incalzava, "racconti, reverendo, racconti" e lui la faceva volare tra bestie parlanti, cappellai prigionieri del tempo, turbinii di carte da gioco, gatti che scompaiono fino a diventare un sorriso». La piccola, «autoritaria e indomabile», insistette a lungo perché Carroll le mettesse per iscritto quella fiaba: infine ricevette in dono il manoscritto, illustrato dall’autore, che procurò fama a entrambi. Anche se lui continuò a scrivere sotto pseudonimo, quasi vergognandosene, donando i proventi del successo a un ospedale pediatrico.