Maria Chiara Bonazzi, La Stampa 24/08/2000, 24 agosto 2000
La musica classica ha effetti ”prodigiosi” sull’intelligenza di feti, infanti e bambini in età prescolare
La musica classica ha effetti ”prodigiosi” sull’intelligenza di feti, infanti e bambini in età prescolare. Il compositore più efficace sarebbe Mozart perché l’architettura della sua musica ”replica le strutture innate dell’attività spazio-temporale della corteccia cerebrale e migliora le capacità di ragionamento astratto e matematico dei giovani cervelli”. Il medico francese Alfred Tomatis ha scoperto che le connessioni nervose tra l’orecchio e il cervello sono il triplo di quelle tra l’occhio e il cervello. Tomatis usa le alte frequenze dei concerti per violino e orchestra di Mozart per curare i disturbi linguistici e l’autismo nei bambini.