Massimiliano Melilli, Diario 25/08/2000, 25 agosto 2000
«Continuano a fare battutine su aerei, misteri e stragi all’italiana, ma la verità è che l’area di Ustica, scientificamente, costituisce la prima riposta europea a due analoghi programmi giapponesi e americani chiamati Venus e Hugo
«Continuano a fare battutine su aerei, misteri e stragi all’italiana, ma la verità è che l’area di Ustica, scientificamente, costituisce la prima riposta europea a due analoghi programmi giapponesi e americani chiamati Venus e Hugo. Per l’oceanografia fisica, l’isola è una zona chiave per la circolazione delle correnti marine profonde nel Mediterraneo; per le Scienze della terra la sua importanza deriva dall’essere al confine tra le zolle continentali eurasiatica e africana e infine, la piana battiale tirrenica, riveste notevole interesse per l’astrofisica, come possibile sede di esperimenti per la rilevazione sottomarina dei neutrini galattici» (Roberto Sequi, direttore della Riserva marina di Ustica).