Vittore Branca su Il Sole 24 Ore del 27/05/01 a pagina III dell’inserto Cultura., 27 maggio 2001
«E’
strano il ricordare. E’ come tuffarsi in una piscina, ma al contrario: con il corpo che esce dall’acqua, prima con i piedi, e ritorna al trampolino, a piedi uniti, con le braccia tese in avanti. E poi ricordare la sensazione che si prova sul palcoscenico, quella sensazione di calore. Chi non ha mai provato a calcare le scene probabilmente si chiederà cosa io intenda con la parola "calore". Si diffonde nelle narici e tra i capelli, è una combinazione di luce elettrica, collante, belletto rancido e profumo. E’ come il tuo orsacchiotto preferito, o lo scendere al caldo del sole da un aeroplano. Una volta provato, rimane per sempre, con un richiamo continuo, come il canto della sirena» (Sir Laurence Olivier).