Aude Lancelin, le nouvelle Observateur, 7/9/2000, 7 settembre 2000
«Sono profondamente sconcertato per l’ignoranza delle tesi esatte di Nolte... Quando dico a certi amici francesi: sapete che Nolte insegna all’università ebraica di Gerusalemme, non credono alle loro orecchie! Che lo si critichi mi sta bene, ma prima lo si deve capire
«Sono profondamente sconcertato per l’ignoranza delle tesi esatte di Nolte... Quando dico a certi amici francesi: sapete che Nolte insegna all’università ebraica di Gerusalemme, non credono alle loro orecchie! Che lo si critichi mi sta bene, ma prima lo si deve capire. Ha preso posizione su due punti. Da una parte, si oppone a quelli che vogliono vedere in Auschwitz una sorta di rivelazione al contrario. Lui, invece, dice: no, per quanto mostruoso sia stato, non bisogna mitizzarlo. Un avvenimento, per capirlo, bisogna restituirlo alla storia. E questo non significa affatto giustificarlo. D’altra parte, cerca di spiegarlo storicamente. Prendiamo due sistemi: nazismo e stalinismo. Che interazione hanno avuto? Il problema si pone, è innegabile. Credo che sia un grande errore confondere l’eccezionalità assoluta sul piano morale con l’incomparabilità relativa sul piano storico. Io non vedo un effetto per cui l’appartenenza allo stesso genere, il totalitarismo secondo Hannah Arendt, perfino l’influenza mimetica o causale d’un crimine sull’altro, secondo Nolte, potrebbe avere una qualsivoglia virtù discolpante!» (Ricÿur) .