Timothy Garton Ash, Michael Mertes, Jacques Rupnik e Aleksander Smolar, la Repubblica 22/09/2000, 22 settembre 2000
«Esiste un timore reale che il prezzo da pagare per entrare nel paradiso di Schengenlandia sia quello di dovere rendere le frontiere orientali fortezze impenetrabili
«Esiste un timore reale che il prezzo da pagare per entrare nel paradiso di Schengenlandia sia quello di dovere rendere le frontiere orientali fortezze impenetrabili. l’ultima cosa che la Polonia vorrebbe fare con l’Ucraina, e tanto meno lo vorrebbe la Repubblica ceca con la Slovacchia, sua ex sorella siamese, o l’Ungheria nei confronti della minoranza ungherese in Romania. Una delle difficoltà di dimostrare la validità dell’allargamento sta nel fatto che per riuscire a venderlo in Germania o in Austria bisogna garantire confini orientali impermeabili, mentre per venderlo in Polonia, Ungheria o Repubblica ceca bisogna promettere confini aperti e morbidi».