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 2001  maggio 27 Domenica calendario

Luoghi magici di Milano: davanti al portico della Basilica di Sant’Ambrogio, a sinistra della cancellata, c’è la colonna di pietra dura che, secondo la leggenda, il diavolo prese a cornate, infuriato per non esser riuscito a indurre in tentazione il santo

Luoghi magici di Milano: davanti al portico della Basilica di Sant’Ambrogio, a sinistra della cancellata, c’è la colonna di pietra dura che, secondo la leggenda, il diavolo prese a cornate, infuriato per non esser riuscito a indurre in tentazione il santo. Il diavolo inoltre abita le stanze di palazzo Volpi Bassani, mentre nel crocicchio di vie intorno alla Scala si aggira il fantasma della Callas e nella Torre del Filarete del Castello Sforzesco soggiorna la Dama Nera del Parco, il teschio coperto da un velo nero. Frequentata da fantasmi è anche piazza Vetra, sede di esecuzioni di untori, streghe, eretici e delinquenti comuni dall’anno 1000 al 1814 e per secoli teatro di sortilegi e raduni esoterici (satanisti, maghi e negromanti vi si recavano per disputarsi, a suon di zecchini, i corpi dei cadaveri straziati dal boia). Tra i giustiziati più famosi, Gian Giacomo Mora, barbiere, accusato, con Guglielmo Piazza, di aver propagato la peste a Milano (la casa del presunto untore fu rasa al suolo, e al suo posto fu eretta, nel 1630, la Colonna Infame resa celebre dal Manzoni). Tra i 96 doccioni e le 145 guglie del Duomo si aggira il fantasma di Carlina di Stigliano, precipitata giù nel giorno del suo matrimonio, mentre nei dintorni dell’antico maniero di Locate Triulzi vaga lo spirito inquieto della principessa di Belgioioso. A Villa Simonetta (che oggi ospita la Civica Scuola di Musica del Comune) abitava, nella seconda metà del Cinquecento, la bellissima Clelia Simonetta, che secondo la leggenda avrebbe attirato tra quelle mura undici giovani per poi farli strangolare: la villa, interamente circondata da archi, era famosa anche per l’eco, che ripeteva per decine e decine di volte le urla di dolore dei malcapitati ed era perciò detta "la villa delle colonne che cantano". Sempre a una donna è legata la fama di Villa Torretta, trasformata, nel 1578, dalla giovane e folle proprietaria Delia in luogo di tortura e utilizzata dai nazisti, durante l’occupazione, per gli interrogatori. Infine, tra gli alberi del Parco Sempione nelle notti di nebbia appare e scompare una dama velata: in apparenza giovane e bella, è in realtà pronta a mostrare, a chi si avvicini, le orbite vuote del teschio nascosto dal velo.