Cinzia Fiori, Corriere della Sera 29/9/2000, 29 settembre 2000
«Chi fatica a pronunciare la parola ”ingegnera” non si rende conto di usare quotidianamente ”cassiera”, ”infermiera” e ”ragioniera”
«Chi fatica a pronunciare la parola ”ingegnera” non si rende conto di usare quotidianamente ”cassiera”, ”infermiera” e ”ragioniera”. Questo è un residuo classista e sessista, senza alcuna giustificazione nell’italiano che non fa obiezione all’uso di ”primaria” o ”prefetta”, anzi c’è un guadagno in chiarezza. Certo, la lingua non si modifica istantaneamente, i termini ”dottoressa” o ”professoressa” alla fine dell’Ottocento, quando non sembravano semplicemente ridicoli, facevano addirittura scandalo, ma già dagli anni Quaranta si possono considerare acquisiti» (Francesco Sabatini, direttore dell’Accademia della Crusca).