Simona Serafini su Avvenire del 25/05/01 a pagina 23., 25 maggio 2001
Nell’VIII secolo, il vescovo Avranche fece costruire un oratorio sul Mont-Saint-Michel, blocco di granito emergente da acque basse sottoposto alle maree più forti d’Europa (in determinate ore della giornata, il mare si ritira anche per diciassette chilometri, lasciando il monte al centro di un deserto sabbioso; dopo qualche ora, l’acqua ritorna)
Nell’VIII secolo, il vescovo Avranche fece costruire un oratorio sul Mont-Saint-Michel, blocco di granito emergente da acque basse sottoposto alle maree più forti d’Europa (in determinate ore della giornata, il mare si ritira anche per diciassette chilometri, lasciando il monte al centro di un deserto sabbioso; dopo qualche ora, l’acqua ritorna). Nei secoli successivi, l’oratorio si trasformò in un’abbazia che i pellegrini raggiungevano tramite traghettatori o sfidando le sabbie mobili e le brume marine. Mont-Saint-Michel non è più un’isola dal 1879, anno in cui venne costruita una diga con una strada che lo collega alla terraferma. L’opera dell’uomo, però, ha accelerato il naturale processo di insabbiamento: l’altezza dei bastioni si è ridotta della metà e secondo gli scienziati nel 2040 l’abbazia si ergerà su un paesaggio campestre.