Antonio Ferrari, Corriere della Sera 5/10/2000, 5 ottobre 2000
Gli israeliani andavano a giocare d’azzardo in Turchia. Tre anni fa il governo di Ankara ha chiuso tutti e settantaquattro i casinò, per l’impossibilità di controllare giri di denaro sporco e riciclaggio
Gli israeliani andavano a giocare d’azzardo in Turchia. Tre anni fa il governo di Ankara ha chiuso tutti e settantaquattro i casinò, per l’impossibilità di controllare giri di denaro sporco e riciclaggio. Una società austriaca ha tappato il buco aprendo a Gerico, in Cisgiordania, l’Oasis, non stop 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Trecento miliardi d’investimento, croupier palestinesi e stragrande maggioranza di clienti israeliani. Il casinò garantisce un quarto delle entrate dell’entità palestinese. Si può dire quindi che finanzi più meno direttamente la guerriglia musulmana. Le roulette hanno continuato a girare anche durante gli ultimi scontri. Solo una breve interruzione il 3 ottobre, e dopo una fila di almeno trenta israeliani, tra cui un disabile su sedia a rotelle, davanti all’ingresso nel primo pomeriggio, in attesa di entrare .